Hidester

mercoledì 15 luglio 2020

mercoledì 15 luglio 2020

La pioggia intensa e catartica di oggi mi ha spinto ad alcune riflessioni che forse già da alcuni giorni erano presenti in maniera latente dentro di me.
Il punto di inizio di questo pensiero è la preghiera di Padre Giovanni Vannucci.
Si tratta di una preghiera molto delicata e al tempo stesso forte e profonda; utilizza immagini meravigliose nella loro essenzialità per descrivere l'Indescrivibile.

Passi il tuo Spirito, Signore,
come la brezza primaverile
che fa fiorire la vita e la schiude all’amore;
passi il tuo Spirito come l’uragano
che scatena una forza sconosciuta
e solleva le energie addormentate;
passi il tuo Spirito sul nostro sguardo per portarlo
verso orizzonti più lontani e più vasti;
passi nel nostro cuore per farlo bruciare
di un ardore avido d’irradiare;
passi il tuo Spirito nei nostri volti rattristati
per farvi riaffiorare il sorriso.
Passi il tuo Spirito, Signore, sulle nostre mani stanche
per rianimarle e rimetterle gioiosamente all’opera;
passi il tuo Spirito fin dall’aurora per portare con sé
tutta la giornata in uno slancio generoso;
passi all’avvicinarsi della notte per conservarci
nella tua luce e nel tuo fervore.
Passi il tuo Spirito su di noi, per farvi abbondare
pensieri fecondi che rasserenano.
Passi e rimanga in tutta la nostra vita.

Mi sento profondamente chiamata da queste parole e profondamente incarnata in questa invocazione allo Spirito, quella forza divina che ci accompagna e ci indirizza pur non essendo "percepibile" con la vista. Eppure è così avvertibile... se solo riuscissimo a restare con l'animo in ascolto e rivolti verso Dio.
E' proprio questo il FOCUS di ciò che ho un po' avuto modo di pensare.
L'essere rivolti nella direzione di Dio presuppone tanta tanta infinita accoglienza, disponibilità, umiltà forse.
In una parola omnicomprensiva mi spingerei a definire questo un AFFIDAMENTO.
Un AFFIDARSI.
Siamo abituati a sentire questa parola riferita a vari ambiti, tra cui credo il più frequente è quello dei bambini, che si affidano agli adulti, ai genitori, per muovere i primi passi nel mondo. Non è però l'immagine dei bambini quella che sento più mia stasera; forse troppo "inflazionata".

AFFIDARSI è crederci davvero, con tutto il nostro essere, senza dare spazio ai dubbi "umani".
Elevarsi, per chi ci crede, non comporta il compiere o non compiere determinate azioni in nome di altre. Magari fosse così semplice e immediato! Tante cose si risolverebbero in un battibaleno se tutto fosse SOLO questo.
Elevarsi è avere un cuore così aperto e ricettivo, un cuore che si possa fare "casa" e "abitazione" dell'Indescrivibile Divino, che, entrandovi, doni SENSO e PIENEZZA.
Questo è elevarsi in una direzione verticale.
Ed elevarsi è affidarsi.

Da sempre la mia mente è strutturata per immagini, non sarei capace di seguire un discorso o un racconto senza produrre in modo continuo e ininterrotto una sequenza di immagini.
Per me è un modo molto forte di entrare in contatto con la realtà, non potrei mai fare in un modo diverso.
La dimensione immaginale e onirica (quest'ultima la cito perché ne parlerò dopo) è sempre presente e trova nutrimento da qualunque spunto, anche apparentemente impercettibile.
Parlo di immagini... perché?
Perché se devo creare un'immagine relativa all'AFFIDARSI, subito il pensiero mi presenta questa rappresentazione:
AFFIDARSI è come essere in cima a un grattacielo da cui si può vedere il panorama e dove soffia un bel vento tutt'intorno.
AFFIDARSI è avere la calma e la serenità nel cuore di chi sa che ci si può fidare di un Maestro che conosce la giusta direzione.
AFFIDARSI è chiudere gli occhi ed inspirare il vento che ondeggia intorno a te.
AFFIDARSI è spiccare il volo da quel grattacielo tenendo sempre gli occhi chiusi senza aprirli mai e mantenendo ben salda la calma nel cuore anche mentre sappiamo di stare precipintando.
Ma soprattutto AFFIDARSI è sapere con certezza che, se ci credi... se ci credi davvero con tutto il cuore e con tutta l'anima... se ti sei affidato in modo sincero e autentico senza mentire né a Lui, né a te stesso... è sapere con certezza che non ci sarà nessun tragico epilogo e che non raggiungerai mai il suolo, perché la Sua Presenza e la tua Fede saranno sempre più grandi di qualsiasi paura.
AFFIDARSI è il più grande atto di amore che possiamo fare.

Nell'AFFIDARSI non esistono "no", "però", "se" , "ma".
Nell'AFFIDARSI il cuore deve essere vero.
Nell'AFFIDARSI non si può bluffare.
Altrimenti lo schianto sul suolo è inevitabile.

Rinnovo ancora "qui e ora" il mio atto di affidamento TOTALE.
L'AFFIDARSI, anche se potrebbe sembrare un paradosso, è l'unica cosa certa di questa vita.
La bellezza della preghiera di Padre Vannucci, persona di carattere schivo e riservato, ma dalle immense profondità e "rilucenze" spirituali, come si evince dai suoi scritti, accompagna questo atto di affidamento.

E concludo con il sogno, come avevo anticipato.
La scorsa notte ho fatto un sogno forte, incredibilmente realistico, il cui contenuto mi ha scosso profondamente perché era accompagnato da una piccola rivelazione.
Per me è stato motivo di turbamento, più che altro perché era diverso dagli altri, non saprei dire con precisione...
Il sogno è la manifestazione dell'inconscio, ma non starò qui a parlare di questo, perché, per quanto possa essere affascinata da queste tematiche, non ho i titoli per farlo.
La dimensione onirica ci è stata anche spesso presentata come "porta di comunicazione del Divino"; è chiaro che non può essere fatto un discorso generalizzato, anzi sono convinta che possono esistere casi del genere, ma sono estremamente rari.
Quello che so è che se la famosa porta del cuore viene lasciata aperta, allora si potrà assistere a vere e proprie trasformazioni a tanti livelli, ad allineamenti che forse non avevamo contemplato, all'aprirsi di infinite altre porte intorno a noi l'una dopo l'altra.
La forza dell'Amore di Dio è anche questa.