Hidester

domenica 26 aprile 2020

domenica 26 aprile 2020

L'immagine di questi due uomini che, mentre sono intenti a percorrere la loro strada, vengono accompagnati per parte del loro cammino da un uomo che non (ri)-conoscono mi ha sempre affascinato moltissimo. C'è un'atmosfera particolare in questa pagina, forse perché è l'ora prossima al tramonto, forse perché il profondo disorientamento dei due assomiglia tanto a quello che proviamo noi in tanti momenti della vita.
Lo sconforto e lo scoraggiamento durante quel percorso hanno il potere di "rendere gli occhi impediti".
IMPEDITI!!!
Quante volte capita qualcosa del genere a tutti noi nella vita... è proprio una pagina di Vangelo vicina vicina al nostro povero cuore di uomini!
Anche se diciamo di avere fede a parole, quando veniamo messi alla prova nei fatti, vacilliamo.
Mi domando se siamo capaci di rendere testimonianza della fede soltanto quando ne parliamo e infarciamo i nostri bei discorsi oppure anche quando ci troviamo ad affondare nelle sabbie mobili e non sappiamo più a che santo votarci.
Gli occhi troppo spesso restano ottusi, nonostante la Luce sia lì ad indicarci la strada, nonostante Qualcuno si affianchi a noi e ci parli con amore.
Se ci fosse un minimo di coerenza faremmo bene a non professare mai nessuna fede, perché probabilmente non ce ne rendiamo conto, ma purtroppo alla resa dei conti non riusciamo ad essere all'altezza di quanto professato.
Ma siamo esseri umani e credo che faccia parte della natura delle cose.

Quell'Uomo straordinario deve però rimanere per noi il punto di riferimento.
Attraverso l'opera che compie in noi, riesce infatti a far "ardere il nostro cuore", lo tocca, lo trasforma per renderlo capace di amare in modo semplice e puro.
A volte non è facile accorgerci di questo, è più facile cadere nella trappola dell'essere "stolti e lenti di cuore" (dell'essere un po' "duri" si direbbe a Firenze) e di doverci sbattere il naso... e non basta lo stesso.
La cosa più grande però è il momento in cui gli occhi si aprono di nuovo e riusciamo a riconoscere il Signore Gesù nella nostra vita! Non è vero che l'opera di uno non serve ed è troppo piccola se paragonata a quella dell'umanità, non è assolutamente così!!!
Ognuno di noi, ogni singolo granello di sabbia di un grande deserto, ha in sé una capacità illimitata, ha in sé un pezzettino piccolo di luccichìo di sole!
Se quella pagliuzza di Luce la sappiamo "spendere" e la riusciamo a direzionare per il Bene che ci viene richiesto, diventeremo inarrestabili nel rendere testimonianza con le parole e con i fatti, la stoltezza si dissolverà e saremo capaci di raccogliere in noi una tale forza da partire "senza indugio".