lunedì 4 maggio 2020
Tre... due... uno... siamo pronti.
Da oggi comincia la tanto desiderata FASE 2.
Cosa faremo? Cosa saremo? Ma si può andare in macchina a raggiungere il posto dove poter fare la corsa o si può prendere solo la bici?
Siamo talmente emozionati che non sappiamo neppure cosa possiamo ritornare a fare!
Intanto c'è un bel sole e questo mi sembra che sia già metà dell'opera.
In tutto questo caos di ripartenza, mi tornano alla mente le parole di una persona che l'ospedale lo conosce e lo vive ogni giorno; non è un medico, ma una persona che presta un servizio e in questo lungo periodo ha visto passare sotto i suoi occhi tante situazioni che noi abbiamo visto solo sullo schermo.
"Tutti vogliono bruciare le tappe - mi dice senza tanti giri di parole -, invece, se non facciamo le cose per gradi, tra poco ci ritroveremo da capo con questo problema". Gli dico che mi sono un po' stancata di sentir ripetere che saremo tutti più bravi e più buoni perché ho visto tante cose che mi hanno fatto male in questo periodo: furti di mascherine tra le cassette di posta condominiali, urla dalla finestra al malcapitato di caso che faceva cose "fuori posto", giudizi su questo e su quello in una giostra infinita che non trova mai fine... che amarezza.
Lui mi risponde laconico "Non si è mai visto che il male ha fatto diventare buono qualcuno, purtroppo in questi frangenti le persone tirano fuori il peggio di sé".
Mi chiedo: quando mai potrà ricapitare una situazione del genere? Mai, credo. Per fortuna, aggiungo. Forse...
Nel momento in cui il motore, che ci porta sempre a correre di qua e di là, è costretto a fermarsi, anche il motore interiore, quello più importante, ha l'opportunità di fare una sosta... Abbiamo imparato a vedere questo e molto altro: scorrere tutto velocemente, sfumare occasioni per sempre, il presente annullarsi da un giorno all'altro.
Eppure - non mi rassegno - come possiamo non aver appreso una lezione di questa portata? Il mondo si blocca completamente e spegne le luci del palco... la terra si ammutolisce rinchiudendosi in un silenzio senza tempo...
In questi giorni abbiamo avuto la possibilità di ripensare a tante cose, di dare risposte a molti nostri pensieri, di rivedere situazioni sotto una luce diversa, di pregare.
La mia "mania" di cercare di vedere sempre il lato positivo delle cose anche nella notte più densa, non ha certezze questa volta, vacilla, ha bisogno di pensarci un pochino più a lungo...
Ci lasciamo trascinare dalla corrente degli "slogan buonisti" e del "facciamo tutti la stessa cosa alla stessa ora affacciandoci al balcone", ma credo si possa intravedere l'occasione di andare un po' più in là del nostro naso, non può ridursi tutto ad uno strato di leggera superficialità.
Questo tempo ha lasciato a tutti noi qualcosa di importante: una ferita nell'anima che sarà difficile cancellare. Teniamola di conto perché servirà a ricordarci che in futuro possiamo avere la possibilità di essere semplicemente e profondamente UMANI.