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martedì 20 ottobre 2020

martedì 20 ottobre 2020

Ci sono avvenimenti forti che capitano nella vita di ogni essere umano e che arrivano improvvisamente; hanno lo scopo di scuoterci vigorosamente risvegliando qualcosa che forse in quel momento è sopito e come "appannato" dentro di noi.
Non sono eventi frequenti, proprio perché la loro eccezionalità deve condurre verso un qualche cambiamento; ciascuno credo che abbia in mente una precisa occasione in cui gli è capitato di vivere questo.
Non ci sono avvertimenti preventivi, all'improvviso ti arriva un treno addosso e da quel momento nulla può essere visto più come prima.
A volte, nella nostra mania di giustificare ogni piccola cosa e di trovare sensi anche forzati, ci diamo spiegazioni "fataliste" che a mio avviso non sempre interpretano correttamente gli avvenimenti. Ci sembra di trovare pace e tranquillità se ci diciamo "Sì, è successo perché di qua... perché di là..." e riempiamo questi puntini sospensivi con le cose più disparate per "accomodarci" la realtà.
La verità è che non sappiamo un bel niente e che abbiamo una notevole presunzione a voler dare una lettura secondo il nostro punto di vista.
Ma chi siamo per voler piegare le cose come ci pare e dare un senso NOSTRO agli eventi???
E' facile liquidare la realtà in poche battute che ci rimettono tutto a posto, la coscienza si zittisce con buona pace di tutti.
Le letture non si danno mai "a caldo".
Non è possibile.
Manca la lucidità e la lontananza temporale necessari per provare a raccogliere il frutto che ci è stato offerto. E' inutile affrettarci a voler rimettere le cose come vogliamo noi... forse la paura e le insicurezze a volte prendono il sopravvento in questo.
Gli eventi eccezionali hanno un senso se vengono letti alla distanza, dopo che il tempo ha lasciato sedimentare e maturare, dopo che tante altre cose nel frattempo sono cambiate intorno a noi e abbiamo occhi nuovi per poterle provare a comprendere.
Spesso invece ci raccontiamo che qualcosa è andato in un certo modo "altrimenti non ci saremmo mai resi conto" oppure "per fortuna è intervenuto qualcuno a farci capire e a metterci sulla retta via, sennò saremmo andati dritti per la nostra strada".
Le eccezionalità molte volte capitano perché hanno la funzione di metterci alla prova per farci comprendere se davvero qualcosa è importante, se vale la pena o no viverlo e tenerlo, se esistono radici forti, se lo sguardo può scavalcare il confine, se il cuore è vero o solo un inganno.

Serve tempo per capire, comprendere, soppesare, cambiare punto di vista senza necessariamente cambiare anche la direzione, apprezzare tanta strada che ci ha condotto fino a quel punto facendoci crescere; ogni pezzetto è importante, niente è mai vano o inutile, ... mai.
E, dopo aver lasciato scorrere il tempo, come la sabbia scorre tra le due sezioni di una clessidra, forse potremo avere la capacità maturata e priva di presunzione, di poter fare tesoro di quegli eventi che ci hanno sconvolto, potremo finalmente leggere la nostra storia ed accogliere il seme nuovo che si era preparato per noi, ma che eravamo troppo acerbi ed immaturi per poter comprendere a pieno.
E da qui di schiuderà un senso rinnovato di tutto.