sabato 8 ottobre 2022
Nei nostri interminabili e tortuosi percorsi interiori alla scoperta del nostro mondo, chissà quante volte ci siamo chiesti che cosa vogliamo e soprattutto chi siamo veramente.
Non è così immediato risponderci, a volte occorrono mesi… a volte anni… nell’attesa che tanti pezzetti del nostro personale mosaico trovino una collocazione che possa avere un senso per il tutto, cioè per tutto il disegno del mosaico stesso nella sua interezza.
E mentre passa il tempo, noi cambiamo, com’è logico che sia. Non siamo mai uguali a prima, né a dopo. Ci evolviamo man mano che aggiungiamo esperienze, conosciamo ambiti nuovi, interagiamo con persone differenti.
Ciò che potevo rispondermi anni o mesi fa adesso potrebbe non essere più ciò che ritengo mi possa rappresentare. E’ molto faticoso questo cammino alla scoperta di noi stessi, ma credo sia il cammino più avvincente in assoluto.
Chi sono io nel profondo del mio essere?
Quali sono i miei punti fermi, le cose in cui credo?
Di cosa ho bisogno per sentirmi completo e pieno di significato di vita?
Sicuramente mentre siamo immersi nel grande meccanismo che è l’interagire con il mondo, sarà piuttosto difficile fermarsi e trovare uno spazio di silenzio per ascoltare chi parla al mio cuore.
Con gli altri ci presentiamo in tanti modi diversi, assumendo forme di vario tipo, usando all’occorrenza qualche mascheramento per non scoprirci troppo.
A me è successo proprio pochi giorni fa… un uomo è entrato in modo troppo brusco nel mio spazio interiore tentando di violarlo, ma l’ho bloccato non permettendogli di progredire oltre. E in questi giorni sto pensando molto a questo avvenimento perché sono rimasta un po’ turbata.
Al di là delle esperienze più o meno personali, è vitale fare in modo di avere il tempo di guardare dentro noi stessi.
E fin da quando ero
piccola sono convinta che (sicuramente non dirò nulla di sensazionale e, come si dice, "sto un po’ scoprendo l’acqua calda", ma stasera sento che è
importante dirlo, forse più che altro a me stessa) ci sia un
momento rivelatore che abbassa tutte le maschere, ci lascia
vulnerabili e permette alla luce vera di far emergere e portare alla
trasparenza della verità ciò che siamo davvero.
E’ la sera, quando
siamo soli-solissimi, quando la notte regna e fuori si affievoliscono
i rumori.
In questo momento penso che siamo veri, penso che non può mancarci quello che a volte deve essere anche un pochino di coraggio per mettere la nostra anima allo specchio e guardarla nella sua completezza.
Chi siamo in quel momento lì??
Emerge tutto quello
che ci compone, che ci dona vita e di cui abbiamo bisogno.
E bisognerebbe avere l’umiltà di prostrarsi a terra davanti al Creatore offrendo noi stessi e dicendo con un grido di desiderio di perdono:
“Io sono questo,
ti prego accettami… perdonami… salvami…”.