Hidester

venerdì 10 aprile 2020

venerdì 10 aprile 2020

Questo è un giorno di silenzio e di attesa, di sofferenza e di morte...
Ma com'è vero che ogni vita presuppone una morte, è pur vero che la morte ha in sé un seme di vita.
Sempre.

Stiamo vivendo un grave TRAUMA sia a livello collettivo che a livello personale; non faccio che sentire ipotesi di proiezioni su COME sarà la vita DOPO questo doloroso capitolo e su COSA cambierà. Ci sono pronostici che si dicono certi di come cambieranno diverse cose in tanti ambiti.
Nessuno può sapere con tanta sicurezza ed esattezza COSA SAREMO.
Non è possibile fare una previsione del genere a nessun livello; è ancora una volta il bisogno che abbiamo di definire, di contenere, di dare una conclusione... Le variabili che entrano in gioco sono molteplici e riuscire a tenerle tutte sotto controllo è un'impresa impossibile.
Dobbiamo stare a questo gioco, anche se non ci piace.
Ho usato la parola "trauma" perché tutto questo ci segna dentro in modo indelebile, si viene a creare una sorta di spartiacque in cui si delinea un PRIMA e un DOPO.
Questo mondo "blindato" genererà delle trasformazioni... chissà quali... in che modo... verso quali direzioni...
E' un po' come aspettare di conoscere il viso di una nuova creatura, è una sensazione bellissima...

Per chi ha la fortuna di averlo vissuto è un po' come un bambino che viene atteso... c'è una parte immaginativa fortissima che fa sognare COME sarà questo piccolo nuovo essere umano... con quali caratteristiche... con quale espressione...
Per una madre è la cosa più intensa della vita, non c'è niente che possiede la potenza atomica del vivere questa esperienza che cambia per sempre il DNA.

Questo "oggi" che stiamo vivendo lo paragono volutamente a questo importantissimo momento della vita, proprio perché è come se si stesse preparando qualcosa di nuovo, che non conosciamo, ma che verrà alla luce a poco a poco, non tutto insieme in una volta sola.
E' il senso dell'ATTESA...
Il senso dell'attesa è sapere aspettare con pazienza... ed è lì che si crea qualcosa che prende vita, prende forma, si crea un'identità... il senso dell'attesa sta nell'attesa stessa.
Ma succede in modo lento e graduale e, anche se abbiamo l'impazienza di conoscere e di sapere, non possiamo far altro che ATTENDERE.
Attendere è anche saper accettare qualcosa che non conosciamo... forse una possibile nuova direzione per tutta l'umanità... chissà...
Attendere è saper amare nel profondo del proprio essere con pazienza infinita.

Parlare di vita con questa potenza proprio oggi potrebbe sembrare un controsenso, ma per me in questo momento non è così.
Lo faccio volutamente oggi e non "per caso".

Dentro la sofferenza più grande e la morte più dolorosa c'è sempre una vita che si prepara...
E il futuro sarà forse qualcosa di diverso..., ma sarà più bello, più alto e più grande!